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Il Corpo pranico individuale metodi scientifici

Oggigiorno è possibile fotografare questo alone energetico mediante la camera Kirlian.

Già in passato sono state allestite numerose ricerche sull’aura umana allo scopo di studiarne le sue proprietà e i suoi colori.
In Russia nel 1939, Semyon D. Kirlian, in modo del tutto fortuito e mentre riparava un apparecchio elettrico, scoprì che l’immagine di un oggetto rimaneva impressa su di una lastra fotografica accidentalmente colpita da una scarica elettrica e che quest’immagine palesava una corona luminosa formata da raggi di pari intensità.
Tale fenomeno è oggi conosciuto come: effetto Kirlian.
In seguito il ricercatore approntò un apparecchiatura nota come camera Kirlian. Questo dispositivo permette di fotografare la corona energetica (il corpo bioplasmatico o aura) degli organismi viventi.
I ricercatori sono più o meno concordi nell’affermare che lo “spessore” dell’aura posta intorno al corpo fisico, si aggiri sui 7-8 centimetri.
L’esame delle forme e dei colori dell’aura sembrerebbe dare in anticipo indicazioni specifiche di malattie. A queste conclusioni è giunto il ricercatore americano H. Burr dopo anni di ricerche compiute, tra gli anni ’30 e ’50.
In Italia il dott. F. Montecucco dimostrava la relazione esistente tra le modificazioni dell’aura e particolari stati mentali, quali la meditazione, ed emotivi.
Da questi studi emerge come il colore rosso dell’aura sia da associare a stati di tensione e paura, mentre i colori blu e bianco si assocerebbero a stati di rilassamento e quiete.
Inoltre i terapeuti, ovvero i soggetti bioradianti, sembrano avere una corona luminosa della dita molto più estesa del normale.
In questo modo si potrebbero spiegare scientificamente fenomeni che altrimenti sarebbero inevitabilmente relegati nella sfera dell’occulto.
L’Accademia A. MI. University®, per ottenere le foto Kirlian dei suoi soci si avvale della collaborazione della “Vegor Internazionale S.r.l.” che utilizza il seguente protocollo:
·      L’esaminato pone, uno alla volta, i polpastrelli delle dita delle mani su una lastra fotografica posta all’interno della camera Kirlian (metodica Vegor Internazionale S.r.l.).
·      Nello stesso momento in cui si scatta la foto del polpastrello, un elettrodo posto sotto il dito produce una piccola scarica elettrica.
·      La fotografia così prodotta evidenzia l’emissione dei raggi luminosi prodotti dal polpastrello con la relativa impronta digitale.
Esaminando le foto dei polpastrelli delle dita della mano non si può non soffermarsi su alcune annotazioni: per prima cosa si evidenziano le impronte digitali del soggetto analizzato, a rimarcare che le foto sono personali e non cedibili e che, in sede di contestazione giudiziaria, esse comprovano la loro effettiva provenienza.
Inoltre l’alone bianco corrisponde al potenziale energetico del soggetto testato; è indice della quantità energetica che il soggetto può trasmettere ai pazienti. Infine le sfumature di colore (azzurro, rosato, violetto ecc.) esprimono la qualità del potenziale pranico; le sfumature di colore sono indice anche delle caratteristiche calde o fredde del fluido emesso dal pranoterapeuta: più ci si avvicina al rosso più il fluido è caldo, mentre più ci si avvicina all’azzurro, più il fluido è freddo.

Sezione a cura della Dott.ssa Mariagrazia Mentasti Lamberti

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