QUALITA’ DEGLI OLI ESSENZIALI
Per verificare la qualità degli oli essenziali si possono eseguire numerosi test. Quelli organolettici, che si affidano cioè alla percezione dei sensi, possono essere effettuati anche dal consumatore. Un modo empirico di assicurarsi gli oli essenziali “giusti” è quello di non consumare del tutto un prodotto sperimentato come buono e utilizzarlo come campione di confronto. I test fisici (densità, solubilità in alcool, indice di rifrazione ecc.) e quelli chimici (titolo dei principali costituenti, indice di acidità ecc.) sono invece di competenza specialistica.
In linea di massima, è importante che gli oli essenziali siano conservati in bottigliette ben chiuse di vetro scuro, con gocciolatore o contagocce, e conservati in luogo fresco ed asciutto. Temono infatti il calore, la luce del sole, e l’ossidazione a contatto con l’aria. A seconda degli oli, una volta aperti conservano le loro proprietà terapeutiche fino a 12/24 mesi. Se vengono utilizzati in aromaterapia, è buona abitudine segnare sull’etichetta con una penna la data di prima apertura.
La determinazione di esteri estranei contenuti nelle essenze rappresenta un’altra tipologia di valutazione chimico-fisica. La presenza di esteri che non rispecchiano la qualità officinale dell’olio essenziale è uno specchio di una distillazione effettuata in modo scorretto, ad esempio ad una temperatura troppo elevata che porta ad una modificazione radicale dei composti terpenici che lo caratterizzano.