Sistema bioenergetico in biomusica

Il sistema bioenergetico è costituito da centri, intendendo per tali quei sistemi neuro-endocrini che regolano le attività della persona. Questi sono punti di controllo delle funzioni vitali, si localizzano in zone specifiche del corpo umano e sono alimentati da energia nervosa che circola fra essi.
L’energia è l’alimento dei centri, il combustibile con il quale funzionano. Questa energia deve mantenersi ad un livello costante, poiché se aumenta l’attività di un centro, alzando per questo il consumo energetico si sovraccarica tutto il circuito, mentre se diminuisce la quantità di forza disponibile il centro si può bloccare, fermando così la circolazione della corrente e producendo alterazioni in tutto il sistema.
I blocchi energetici nella musicoterapia
Secondo la musicoterapia, la maggior parte delle patologie trova origine nei conflitti emozionali sofferti dalla persona. I disturbi di origine emotiva vanno ad interferire con il nostro sistema bioenergetico, costituito da centri neuro-endocrini che regolano tutte le nostre attività. Se l’energia che li alimenta non si mantiene a un livello costante in tutti i centri, si verifica un blocco che causa disequilibrio, disfunzioni o addirittura malattie. I blocchi di energia si localizzano in determinate zone del corpo, con ghiandole, organi e viscere corrispondenti.
Molte malattie, organiche o mentali, hanno origine nella sfera emotiva ed emozionale: in ognuno di noi si possono osservare rigidità mentali, emozioni represse e/o pregiudizi sul proprio corpo, paure, tutti elementi che determinano una certa divisione interiore e che comportano un fare – pensare – agire spesso contraddittorio.La musicoterapia parte dalla constatazione che l’uomo somatizza costantemente le sue emozioni positive e negative, gli organi colgono queste vibrazioni che influiscono sul loro funzionamento. Attraverso il suono e la musica si può agire su due aspetti fondamentali della persona, emozionale e fisiologico, per arrivare all’identificazione dei conflitti che condizionano i comportamenti delle persone e per capire il funzionamento di quei meccanismi interiori che portano sofferenza.
Che succede a livello energetico con la musicoterapia?
I conflitti emotivi, strutturandosi come blocchi, creano ostacoli al passaggio della energia nel corpo, si somatizzano e compare la malattia. I blocchi hanno una particolare forza di coesione, alla quale corrisponde una frequenza, cioè una nota chiave: inviando suoni con frequenza simile a quella di coesione si può alterare la forza che li mantiene uniti. A tal fine si usa il suono, canalizzando le vibrazioni verso i posti in cui i blocchi si trovano. Il suono, infatti, può entrare in risonanza con questa frequenza, rompere il blocco e reintegrare l’energia nel circuito bioenergetico, evitando così la somatizzazione. Da qui il carattere preventivo della musicoterapia: nel caso in cui la malattia sia già conclamata, questa terapia può aiutare a fermarne l’evoluzione o persino a produrre un’involuzione, grazie al principio di risonanza fra suono e corpo. Tuttavia, anche se la musica “indirizzata” può dissolvere e/o rimuovere i blocchi ed indurli a restituire all’organismo quella energia che avevano immagazzinato, la guarigione completa avviene solo quando si risolve il conflitto emotivo che ha originato la patologia. I conflitti emotivi possono essere superati nel momento in cui la persona riesce ad individuare l’origine del suo male.In questo caso è necessario, però, fare un lavoro profondo su se stessi ed attivare un cambiamento, altrimenti, primo o poi, ricomparirà la malattia. La musicoterapia può essere un valido aiuto, soprattutto se coadiuvata da altre tecniche che possono aiutare il soggetto ad operare sui conflitti, per risolverli e per riassorbire l’energia che hanno imprigionato.