I nemici dei capelli

L’inquinamento atmosferico è un nemico molto insidioso per i capelli: se la polvere, si deposita sullo stelo, intacca il film idrolipidico di protezione, quella sottile barriera formata da acqua e sebo che avvolge Io stelo mantenendolo forte ed elastico.
La menbrana protettiva, una volta impoverita non riuscirà più a svolgere una funzione protettiva dagli agenti esterni.
Il fumo della sigaretta, per esempio, appesantisce e opacizza il fusto e può dar luogo alla psudoseborrea.
La psudoseborrea è un’anomala traspirazione del cuoio capelluto: il sudore è più abbondante e presenta una composizione chimica alterata rispetto alla norma, generando irritazioni e forfora.
I capelli risentono anche dei fattori ambientali che tendono a provocare uno stato di sofferenza del fusto: in questi casi possono apparire alternativamente lucidi oppure opachi, rigogliosi o sfibrati.
Alcuni fattori climatici influenzano l’aspetto dei capelli e li rendono più vulnerabili: il sole li disidrata e li “stinge”, il calore li inaridisce, il vento li aggroviglia e ne aumenta l’elettricità.
Inoltre i primi bagni al mare o in piscina possono peggiorare la situazione perché l’acqua salata, la salsedine e il cloro tendono a stressare i capelli, sfibrandone e indebolendone il fusto, lasciandolo opaco, stopposo e fragile.
Forcine, mollette ed elastici code di cavallo, chignon, codini:
ricorrere frequentemente a questi tipi di acconciatura può rivelarsi dannoso per la salute dei capelli. Infatti, Il fusto, si sfibra e si indebolisce quando è bloccato nella stessa posizione da forcine e mollette.
Da considerare, inoltre, il danno causato dagli elastici che fermano le code: l’azione traente riduce la forza della radice; il capello cede e cade, dando vita a una ricrescita più debole.
sezione a cira della redazione di Altrasalute