Il Corriere della Sera – 19 Aprile 2010
Il ginocchio del corridore può essere anche psicosomatico
Un dolore cronico alla rotula non dipende sempre da posture o movimenti sbagliati
Se il male al ginocchio non passa, la radice del problema potrebbe essere molto lontana, addirittura in abusi subiti durante l’infanzia. Quando a far male è la parte anteriore del ginocchio gli ortopedici parlano di sindrome patellofemorale o femororotulea, una condizione molto frequente che peggiora salendo le scale o stando a lungo seduti. Il ginocchio del corridore, come spesso viene chiamato, non è facile da curare e spesso il dolore persiste anche dopo vari interventi chirurgici. «Nel nostro centro di Cleveland, nell’Ohio» ha raccontato (su https://www.orthosupersite.com/) John A. Bergfeld agli ortopedici di tutto il mondo raccolti al congresso Orthopedics Today che si è tenuto di recente alle Hawai, «seguiamo oltre 150 persone che continuano ad avere disturbi al ginocchio pur essendo state operate una o più volte, in media circa tre». Una donna ha raggiunto la cifra record di 32 procedure al ginocchio, senza riuscire a liberarsi dalla sua sofferenza.
IL RUOLO DELLA MENTE «Abbiamo quindi provato a esplorare altre strade per capire le cause del sintomo» ha spiegato l’ortopedico, «che colpisce prevalentemente il sesso femminile: nella nostra casistica le donne sono l’87 per cento». Dedicando un po’ di tempo a un colloquio più ampio con le loro pazienti, i medici hanno scoperto che il 42 per cento di loro era stato vittima di violenza durante l’infanzia: circa una su quattro aveva subito percosse, insulti o minacce o era stata trascurata o abbandonata; quasi una su cinque era stata oggetto di abusi di natura sessuale. «Queste persone possono avere anche altri tipi di problemi psicologici» prosegue Bergfeld, «soffrire di depressione o avere difficoltà a inserirsi nella società. Dalle nostre osservazioni abbiamo imparato che non è solo l’allineamento scorretto del legamento della rotula a provocare il dolore, che può persistere anche quando il ginocchio è apparentemente a posto».
IL COMMENTO Per capire perché la mente esprime il proprio disagio in una sede corporea piuttosto che in un’altra occorre tener conto del simbolismo dei vari organi legato soprattutto alla loro funzione. «Il ginocchio permette la flessibilità della gamba» commenta Piero Parietti, presidente della Società Italiana di Medicina Psicosomatica. «A questo livello si può quindi trasferire l’esigenza di rigidità di una persona abusata, che in questo modo cerca di difendersi». Non solo: il ginocchio è legato anche al movimento delle gambe, indispensabili per muoversi e simbolo quindi di libertà. Una libertà che nel corso degli abusi infantili può essere stata fortemente compromessa. «Non si può pretendere che gli ortopedici vadano a fondo di queste tematiche» ammette lo psichiatra, «così come noi non saremmo in grado di curare un trauma al ginocchio». E’ valido però lo sguardo a tutto tondo proposto da Bergfeld: quando gli strumenti a disposizione di una disciplina non riescono a risolvere un disturbo, vale la pena di ampliare l’orizzonte ad altre prospettive.
di Roberta Villa