Altrasalute

Carciofo

Erbe

Erbe

Carciofo
(Cynara scolymus)
Coltivato soprattutto nell’Italia Centro-Meridionale, il carciofo è un ortaggio assai stimato. A scopo alimentare si consumano soprattutto i capolini fiorali quando sono ancora giovani e prima comunque di aver sviluppato i fiori.
Il carciofo contiene la cinarina, un principio amaro prezioso per la sua attività epatorenale con azione diretta sulla coleresi, sulla diuresi, sul metabolismo del colesterolo e dell’urea. Perciò la pianta è particolarmente consigliata ai malati di fegato, diabete, arteriosclerosi, artrite, colite, eczema, prurito, cuore, bile. La sua notevole ricchezza in ferro, inoltre. lo rende indicato agli anemici ed ai rachitici i quali lo consumeranno crudo.
Per tutte le altre affezioni si consiglia il decotto: 200 gr di foglie. 100 gr di cicoria selvatica. 20 gr di menta, i litro d’acqua. Dopo aver bollito le spezie nell’acqua per quindici minuti, si filtra per tela e si aggiungono alcune scorze di limone. Uso: 500 ml al giorno, mattino e sera.
In cucina il carciofo trova molteplici applicazioni, ma davanti ad un ortaggio così rinomato lasciamo al lettore scegliere il miglior modo di utilizzarlo.

Dopo l’acqua, il componente principale dei carciofi sono i carboidrati, tra i quali si distinguono l’inulina e le fibre.

I minerali principali sono il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio.

Tra le vitamine prevale la presenza di B1, B3, e piccole quantità di vitamina C.

Più importante per spiegare le attività farmacologiche degli estratti di carciofo è la presenza di un complesso di metaboliti secondari caratteristici:

Derivati dell’acido caffeico: tra gli altri acido clorogenico, acido neoclorogenico, acido criptoclorogenico, cinarina.

Flavonoidi: in particolare rutina.

Lattoni sesquiterpenici: tra gli altri cinaropicrina, deidrocinaropicrina, grosseimina, cinaratriolo.

Exit mobile version