Massaggio fascia muscolare superficiale

Mackenzie, alla fine del secolo scorso, in una pubblicazione divenuta famosa, sostenne la tesi esserci una relazione funzionale tra organi interni e muscolatura. Nelle sue ricerche aveva constatato che nelle malattie degli organi interni la muscolatura dipendente dalla medesima radice nervosa è tesa, cioè contratta, più sensibile e dolente alla pressione.
Oggi non si mette più in dubbio che tante alterazioni funzionali degli organi interni si ripercuotano all’esterno provocando un aumento totale o parziale del tono della muscolatura innervata dalla medesima radice come d’altronde è accettata la relazione riflessogena in direzione inversa. Tensioni aumentate in zone muscolari possono provocare, nella loro zona riflessogena. delle sindromi e malattie organiche, che, a prima vista, potrebbero essere prese quali malattie organiche primarie.
Quale esempio basti pensare a cicatrice da favo (compromissione di cute, connettivo, fascia muscolare superficiale) alla nuca che può scatenare tosse; cicatrice in zona pettorale sinistra spesso scatena disturbi cardiaci o disturbi gastrici; isole di tensione in zona dorsale (paravertebrale D7, D8, D9) si trovano spesso in persone affette da disturbi colecistici litiasici o alitiasici. Se l’isola di tensione muscolare dorsale non scompare dopo eventuale intervento chirurgico, la complessa sintomatologia dolorosa del periodo pre-operatorio insorge nuovamente. L’esperienza insegna, che la tensione muscolare con il cessare della malattia interna, non sempre si dissolve e può essere spina irritativa per l’instaurarsi della ricaduta organica.
Sappiamo, che una terapia della zona muscolare segmentaria riesce a influenzare il disturbo funzionale primario. Per quanto riguarda il concetto dell’instaurarsi delle zone muscolari di tensione si potrebbe accettare, quale teoria, che «ogni malattia degli organi interni provoca uno spostamento dell’equilibrio simpatico-parasimpatico. Il simpatico è in comunicazione, mediante i rami comunicanti (sensibili), con il midollo spinale e trasmette l’alterazione tramite cellule gangliari alle radici posteriori del midollo spinale.
L’aumento di tensione muscolare è conseguenza della trasmissione dell’eccitazione dalla cellula della sensibilità simpatica alla cellula motoria. L’aumento della tensione può superare i territori muscolari segmentariamente preposti fino a raggiungere l’organo interno interessato. Il sistema di individualizzazione delle zone riflessogene muscolari è simile a quello descritto per le zone riflesse connettivali. Per la cura delle isole muscolo-riflessogene si usa, o la manipolazione del massaggio connettivale oppure l’ultrasuono (come si osserva dalle tabelle annesse all’ultrasuonoterapia, le zone riflessogene di questa si accomunano con quelle del massaggio connettivale) oppure ancora la ginnastica medica appropriata (sistema Kohlrausch-Teirich-Leube).
Credo opportuno accennare che nelle forme reumatiche si possono riscontrare spesso isole di tensione specie in quelle regioni muscolari che per natura non sono sottoposte a grandi e continui movimenti. In questi casi si tratta di miogelosi, collagenopatia caratteristica della malattia reumatica. Una posizione errata, continua (di chi per es. lavora) può provocare la sindrome da «muscolo da lavoro» cioè essere causa di tensione di interi fasci e gruppi muscolari che a lungo andare non di rado, scatenano malattie organiche.
Anche la psiche può instaurare influssi riflessogeni nervosi su organi. Importante tenere presente che in genere, inizialmente, si trovano ripercussioni muscolari che potrebbero essere chiamate «posizioni di riflesso» (stazione di dorso curvo per ansia, ecc.). Spesso queste posizioni di riflesso si ripercuotono, non solo sugli organi interni, bensì su tutto il comportamento psico-fisico. Va da sé che, sia per la ricerca, sia per la manipolazione delle zone riflessogene, è necessario una solida conoscenza anatomofisiologica e neurologica.