Che cos’è il tifo **
Il tifo è una grave malattia infettiva contagiosa che un tempo era molto diffusa anche a causa delle scarse condizioni igieniche in cui molta parte della popolazione, soprattutto nella aree urbane degradate, viveva. L’infezione, infatti, anche definita febbre tifoidea o tifoide, si trasmette per ingestione di acque o cibi contaminati dal batterio Salmonella typhi, oppure per contatto oro-fecale.
Come si presenta il tifo
Nelle forme lievi la febbre può anche essere elevata, ma è fortemente intermittente. Si ha poi mancanza di appetito, pallore spiccato. La malattia dura per altri 8-10 giorni e poi incomincia a regredire. Nelle forme gravi si ha subito prostrazione, perdita della coscienza, delirio. La temperatura raggiunge i 40-40,5°C. Polso piccolo, diarrea profusa; nei lattanti l’infezione tifoidea è rarissima e rimane rara sino al primo anno di vita.
Come si cura il tifo
È soprattutto importante la prevenzione da attuarsi con il rigido controllo dell’acqua e degli alimenti. In caso d i epidemia deve effettuarsi immediatamente la vaccinazione.
La terapia della malattia si basa soprattutto sull’uso del cloramfenicolo associato, a seconda dei vari casi, a tannalbina, per il controllo delle diarree, sedativi, analettici, trasfusioni di sangue.
Complicazioni
Perforazione intestinale, miocardite, irritazione meningea, enterorragia (emorragia intestinale).
tratto dalle guide pratiche per la domenica della Domenica del Corriere