Nato a Rangoon nel 1899, e morto nel 1971, fu insegnante di meditazione e al contempo alto funzionario governativo. La sua intera esistenza è la testimonianza vivente che chi ha la mente pura esercita un’influenza positiva e correttiva sulla società. La carriera di U Ba Khin è stata quella di un leader ideale, che ha saputo combinare un’incrollabile dedizione al dhamma con un instancabile impegno al servizio della comunità. Sayagyi U Ba Khin è il moderno fondatore della Meditazione vipassana che propone una fusione tra psicologia occidentale e buddismo.
Vipassana (che nell’antica lingua indiana pali significa “visione profonda”) è una delle più antiche tecniche di meditazione dell’India: infatti, lo stesso Siddharta Gotama – il Buddha – la insegnava più di 2500 anni fa come metodo universale per guarire ogni tipo di sofferenza. Vipassana è una tecnica pratica di auto-osservazione, un metodo che porta alla graduale purificazione della mente grazie essenzialmente alla concentrazione sul respiro.
Questo permette di allontanare qualsiasi altro pensiero dalla mente. Vipassana consiste nel rimanere focalizzari sul proprio respiro, il più a lungo possibile, sen7a modificarlo coscientemente.
La tecnica vipassana è basata sulla constatazione che è possibile concentrarsi su una sola idea o sensazione fisica alla volta. Ne consegue che, quando ci concentriamo sul respiro non possono turbarci altri pensieri.
Il flusso della coscienza rimane ancorato senza possibilità di distrazioni a quell’unico pensiero o sensazione, permettendo alla mente di calmarsi. La tecnica, secondo la tradizione di Sayagvi IJ Ba Khin e del suo discepolo S.N. Goenlca, viene insegnata sotto la guida di un insegnante esperto che ha ricevuto una specifica formazione.
Durante il corso base di vipassana (della durata di dieci giorni circa) si impara come sviluppare la concentrazione e come urilizzarla per analizzare la propria natura fisica e mentale. Con questa pratica si raggiunge una capacità di introspezione tale da consentire la liberazione da stress e condizionamenti.
La vipassana è consigliabile a tutti, senza distinzione di religione, professione e ideologia politica, in quanto si basa sul principio che la sofferenza e le sue cause sono universali: parimenti, la via per liberarsi dal male deve essere universale.
Il fulcro della vipassana risiede nella capacità di Presenza Mentale, ovvero la piena consapevolezza di quello che sentono la nostra anima e il nostro corpo qui ed ora!
Tratto dal libro “Meditazione” – Key Book