Uno dei problemi più difficili che deve affrontare l’oculista è il trattamento del glaucoma, malattia caratterizzata dall’indurimento del globo oculare. L’occhio normale ha una pressione interna piuttosto bassa, tanto che al tocco lo si sente elastico. Quando la tensione endo-oculare aumenta, avvengono dei mutamenti che portano gradatamente alla cecità.
La causa immediata del glaucoma è conosciuta: interferenze nella circolazione dei liquidi dell’occhio.
La parte anteriore dell’occhio è piena di un liquido acquoso chiamato umor acqueo. La sua produzione è continua e la quantità eccedente viene fatta defluire attraverso un canale sottile. In caso di glaucoma si ha o una produzione eccessiva di liquido, o l’ostruzione del canalino di scarico, oppure l’insieme di entrambi i fattori.
Non si sa un gran che circa le cause di entrambi questi fenomeni. Comunque sia, l’aumento della pressione distrugge a poco a poco i delicati elementi nervosi dell’occhio e interferisce con la circolazione sanguigna di questi tessuti.
Di regola, ogni danno arrecato dall’aumentata tensione endo-oculare ha un carattere permanente. La cura mira ad arrestare il progredire della malattia e a mantenere l’occhio elastico.
Esiste anche un glaucoma secondario, complicazione che segue altre malattie dell’occhio come l’infiammazione, il tumore, l’emorragia, ecc., ma noi ci limiteremo a parlare soltanto del glaucoma primario.
Il tipo più subdolo di glaucoma primario, chiamato glaucoma semplice cronico, insorge gradatamente. Il suo sviluppo avviene infatti in vari mesi o anni.
Per ragioni sconosciute la pressione interna dell’occhio cresce lentamente, senza dolori o arrossamenti che mettano in guardia la vittima.
Il primo sintomo è il restringimento del campo visivo per il quale la persona che soffre di glaucoma non vede più ai lati.
Senza alcun altro sintomo avvertibile, questo restringimento del campo visivo si fa sempre più grave finché la persona riesce a vedere soltanto gli oggetti che le stanno davanti.
Questo disturbo è talmente noioso che la persona finisce col muoversi con molto disagio. Poi , col passare del tempo, anche quel po’ di vista rimasto scompare e l’individuo diventa completamente cieco.
I casi di glaucoma di questo tipo già abbastanza avanzato non sono affatto rari, casi nei quali il paziente non sospetta minimamente la sua malattia. Di solito i pazienti già colpiti da glaucoma consultano l’oculista credendo di aver bisogno soltanto di occhiali: si può ben immaginare che cosa provino quando si sentono dire non solo che gli occhiali non sentono, ma anche che sono colpiti da una grave malattia.
Un bravo oculista può facilmente determinare la gravità della situazione studiando su uno schermo l’entità della visione periferica del paziente. Inoltre guardando direttamente nell’interno dell’occhio, egli può scoprire i segni dei danni arrecati agli elementi nervosi.
Misurando poi la pressione dell’occhio con uno speciale strumento, egli può determinare la tensione endo-oculare.
Non è affatto facile diagnosticare il glaucoma proprio al suo insorgere, ma gli specialisti hanno escogitato alcune prove per scoprirlo.
Un’altra forma di glaucoma è quella chiamata glaucoma irritativo cronico. In questo caso il paziente avverte dolori, arrossamento, disturbi della vista (spesso vede degli aloni intorno alle luci) che di solito scompaiono dopo alcuni giorni.
Allora il paziente crede di aver preso una semplice frescata cosicché non si insospettisce nemmeno quando questi sintomi si ripetono più in là e anche più gravemente. Egli infatti sa che questi disturbi, già avvertiti, dopo alcuni giorni scompariranno.
Ciò che egli non sa è che ogni attacco arreca all’occhio un danno permanente, anche se minimo.
Un giorno poi egli potrà essere colpito da un attacco acuto (glaucoma irritativo acuto), tanto doloroso da essere costretto a farsi visitare dall’oculista. Di solito è necessario intervenire subito chirurgicamente per ridurre la tensione endo-oculare. In seguito possono essere necessarie altre operazioni.
Questi tipi di glaucoma che abbiamo menzionati si riscontrano di solito tra le persone anziane; prima dei quarant’anni essi non sono comuni. Purtroppo vi sono anche forme di glaucoma che colpiscono i bambini e perfino i lattanti.
Il tipo che si scopre nei neonati si chiama glaucoma infantile. D i consueto esso non viene scoperto fintantoché il bambino diventa praticamente cieco; egli infatti non può dire a nessuno che sta perdendo la vista.
L’unico segno che i genitori possono notare è l’ingrandimento dei globi oculari, fatto che sulle prime può anche essere commentato favorevolmente. In seguito la cornea, la superficie anteriore, può diventare opaca e l’occhio perdere il suo splendore. A questo punto la malattia è già molto progredita.
La cura del glaucoma, come abbiamo detto, mira a mantenere l’occhio elastico. Questo risultato può essere raggiunto per mezzo di medicinali instillati nell’occhio oppure, se questo metodo non raggiunge lo scopo, per mezzo di un intervento chirurgico.
I medicinali usati per combattere il glaucoma fanno restringere la pupilla (che di solito è larga o dilatata), ma l’effetto di una sola instillazione non dura più di tre-quattro ore, per cui è necessario ripeterla.
I risultati di questa cura non possono essere garantiti perché la pressione può aumentare di nuovo se il trattamento è discontinuo.
Quando le cure mediche non raggiungono l’effetto desiderato, abbiamo detto che è necessaria l’operazione.
Vi sono differenti specie di interventi chirurgici indicati nel glaucoma, ma il loro scopo è sempre quello di creare un canale di drenaggio attraverso il quale il liquido eccessivo possa defluire dall’occhio.
Sfortunatamente, anche dopo un’operazione ben riuscita, il paziente deve rimanere sotto osservazione per tutto il resto della vita per la possibilità sempre presente che il canale si richiuda.
Quando un bambino nasce col glaucoma, di solito le cure mediche non hanno alcuna efficacia. Il chirurgo deve operare immediatamente, perché il glaucoma nei bambini è dovuto all’assenza del canale di scarico che esiste nell’occhio normale.
Soltanto un secolo fa coloro che erano colpiti da glaucoma non avevano alcuna speranza di guarigione.
Oggi la grande maggioranza dei casi può essere curata sia con le cure mediche, sia con l’intervento chirurgico, sia attraverso i due metodi associati.
In alcuni pazienti la malattia progredisce anche dopo reiterati interventi chirurgici e varie cure mediche: ci si trova di fronte a casi eccezionali, casi scoperti di solito quando la malattia era già molto avanzata.
Il fattore importante nella lotta contro il glaucoma è la diagnosi e la cura precoci compiute da un oculista competente. Quest’ultimo, prima di fare checchessia, misura la pressione interna dell’occhio con uno speciale strumento chiamato tonometro.
Per le persone anziane la misurazione della pressione endo-oculare è importante quanto quella della pressione sanguigna, benché tra le due pressioni non vi sia alcuna relazione.
Tratto dal libro “Igiene e Malattie degli Occhi” R.J Schillinger e P.Lodi Menestrina – ed.ADV Firenze