L’aconito è una pianta che cresce in regioni montane e collinose, in boschi umidi, freddi e ventosi. E una pianta velenosa e vigorosa con ammassi di fiori blu-cupo posti in cima al suo metro di altezza.
Le caratteristiche di Aconitum veleno e rimedio omeopatico sono la rapidità e la repentinità. Ogni affezione, qualunque affezione, che guarirà con Aconitum inizia di colpo e raggiunge il suo massimo in pochissimo tempo.
La causa scatenante della sintomatologia è quasi sempre un colpo di vento freddo quando si è accaldati. Poche ore dopo si e assaliti da brividi vertiginosi cui segue una febbre senza sudore (con sudore: Belladonna) e che sale in pochissimo tempo alle gradazioni massime. Se ci sono dolori questi sono intensi al limite della sopportabilità e non danno tregua
Il paziente Aconitum è terrorizzato da tanto improvviso dolore e dalla febbre così repentina da temere di morire, e al punto da predire il momento e l’ora della morte: «Stasera sarò morto! Non tiro domani!», e si agita freneticamente colto dal panico: «Fate qualcosa, presto!!!»
Il paziente ha sete intensa per grossi bicchieri di acqua fredda. Non vuole altro perché tutto ha sapore amaro eccetto l’acqua. Aconitum può curare emorragie improvvise, abbondanti, rosse, che possono venire dal naso, dall’utero, dal retto, dalla bocca e che gettano il paziente nel terrore.
Aconitum è il rimedio dei traumi del globo oculare (tappo di spumante. schegge, bruscoli) o delle affezioni repentine. In ambedue c’è rossore, lacrimazione profusa, fotofobia, abbassamento di vista, gonfiore che impedisce di aprire le palpebre. «Pensa, non avevo niente ieri!»
Il bambino gioca tutto il giorno al freddo; a mezzanotte tutti sono svegliati dai suoi urli, la febbre è altissima. Il piccolo è terrorizzato, fa mostra di soffrire indicibilmente di orecchi. Otite acuta di mezzanotte = Aconitum.
Naso che cola o goccia gran quantità di liquido rovente, specie al mattino dopo esposizione al freddo. Tosse violenta, soffocante.
Dolori pungenti e folgoranti al costato, che insorgono di notte, dopo esposizione al freddo, o al vento freddo, causando grande ansietà.
Aconitum per polmoniti a insorgenza repentina con grandi dolori; il paziente non può giacere sui fianchi, solo sul dorso con tosse dolorosa che può produrre espettorazione rosso ciliegia. Dolore di denti dopo esposizione al freddo.
Indigestioni improvvise con desiderio smodato di acqua fredda. Diarrea con feci liquide a insorgenza improvvisa, con collasso, ansia mortale, grande irrequietezza dopo esposizione al caldo eccessivo dell’estate. Insolazioni.
Cuore: angine o infarti ‘a ciel sereno’ con palpitazione, senso di morte imminente; il malato sta seduto dritto e a malapena respira. Formicolio al braccio sinistro, specie a mezzanotte.
Ritenzione di urina del neonato. Cistiti, orchiti, disturbi ginecologici di natura violenta e/o improvvisa dovuti a freddo e/o a spavento. Minaccia d’aborto dopo spavento. Gli arti sono sede di intorpidimento e formicolio. Mani bollenti, piedi gelati (Sepia ha lo stesso sintomo, ma è ancora più marcato l’inverso: piedi bollenti e mani gelate).
Aconitum per infiammazione acuta dell’anca dopo esposizione al freddo che strappa grida di dolore a ogni passo.
Organi di senso iperacuti: odori, suoni, luce forte, toccamenti sono insopportabili. L’elenco dei sintomi potrebbe continuare interminabilmente. L’importante è che abbiano i caratteri di Aconitum, e cioè:
– repentinità;
– dovuti al freddo, o vento freddo (o al grande caldo);
– dovuti a spavento;
– accompagnati da grande paura, grande ansietà, terrore;
– grande inquietudine.
tratti dal libro “Manuale pratico di Omeopatia” di Ruggero Dujany edito da Red/Studio redazionale