Altrasalute

Gelsemium

Gelsemium è il grande rammollitore fisico e psichico.
Gelsemium è il rimedio della vigliaccheria. Non si sentano offesi coloro che hanno gia preso Gelsemium; la vigliaccheria è solo un’eccessiva difficoltà a reclutare corpo e mente, per renderli pronti all’azione e lanciarli nella tenzone.
Il quadro è una perdita del tono muscolare e una grande stanchezza mentale.
La debolezza muscolare è data da perdita di potenza dei muscoli degli arti, che sono cosi pesanti da poterli muovere a fatica.
L’andatura e barcollante, gli arti possono essere sede di tremori e sussulti. Il paziente trema portando la tazza alla bocca e a volte deve essere aiutato a controllare il tremito.
La mente sembra bloccata. Apatico, indolente, senza potere e volere fare alcuno sforzo, vuol essere lasciato in pace, nella penombra e in silenzio.
Coesistono depressione in senso lato e paura della morte, il tutto accompagnato dal desiderio invincibile di coricarsi.
I bambini tipicamente hanno paura di cadere e si aggrappano agli adulti. La paura di cadere pura è Gelsemium anche negli adulti.
Altra caratteristica del farmaco è l’apprensione e l’inquietudine nervosa («Tremo come una foglia») specie prima di qualche prova, esame, colloquio, di partire, di andare a teatro, a una cerimonia, eccetera e l’agitazione si manifesta con tremore e debolezza (più alle ginocchia) e con paresi mentale e fisica (Argentum nitricum ha lo stesso sintomo che, però, manifesta con agitazione spasmodica).
La malattia Gelsemium è causata tipicamente dalle cattive notizie (dalle buone: Coffea), dalla paura intensa, da emozioni eccezionali o dispiaceri.
Gelsemium è un farmaco dell’influenza, quella che inizia lentamente con pesantezza muscolare, vaga dolenzia, torpore mentale, brividi lungo la schiena, testa pesante e ottusa; la febbre va su e giù, ora c’è ora scompare.
Persiste la sensazione di essere molto malati.
Gelsemium è anche profilattico dell’influenza (di questo tipo di influenza) e un ottimo ristoratore di energia dopo la malattia.
Gelsemium patisce il caldo; si sente a disagio e appiccicoso in una stanza calda; gli sembra di essere senza ossigeno e contemporaneamente rabbrividisce come se avesse acqua nella schiena.
Non ha sete eppure le urine sono tipicamente pallide e abbondanti. Le affezioni episodiche di Gelsemium terminano o sono migliorate da copiose minzioni di urine incolori.
I sudori sono pure profusi ed esauriscono il paziente, ma alleviano i suoi mali, che sono invece aggravati dalla nebbia, dall’umidità, prima dei temporali, dalle correnti, pensandoci sopra e fumando.
Cefalee con capogiro e vista torbida causate da movimenti improvvisi che si concludono con una crisi poliurica; oppure cefalea pulsante o emicrania, che inizia all’occipite e irradia sul vertice e alla fronte sopra l’occhio, accompagnata da rigidità, dolore del collo e pesantezza della testa.
Le cefalee sono aggravate dal caldo e da applicazioni calde.
Lingua carica, indurita, gialla; alito putrido.
Nella gola sensazione di palla che non può essere inghiottita.
Paralisi postdifterica del faringe.
Diarrea per agitazione ansiosa (… e per di più me la faccio addosso) prima di un avvenimento, come abbiamo già visto.
Le urine, come sappiamo, sono abbondanti e incolori.
Il cuore palpita e Gelsemium ha questo curioso sintomo: ‘il paziente deve muoversi per la sensazione che, se sta fermo, il cuore gli si fermi’ (Digitalis il contrario: il paziente non osa muoversi per la stessa ragione).
Vaginismo. In questo caso è l’apprensione, l’anticipazione, che contrae i muscoli defensores verginitatis.
Nel parto ostio uterino rigido e contrazioni uterine assenti. oppure falsi dolori di travaglio.
I muscoli degli arti, come abbiamo visto, sono deboli e completamente molli.
Possono esservi crampi localizzati o infiammazioni tendinee, come il crampo dello scrivano (quando esistevano gli scrivani) o oggi, più di moda, il tennis elbow (gomito del tennista) che però viene anche ai trattoristi.
In questo caso lo si definisce ‘epicondilite’, quel male sul lato esterno del gomito che non passa mai e che è l’incubo dei medici omeopatici e non.
Insonnia di coloro che ‘sono così stanchi da non riuscire a dormire’. Se il paziente vi dice: «Se bevo un po’ d’alcol mi passa tutto», Gelsemium è il suo rimedio.
Prima degli esami, prima del debutto alla Scala, prima del colloquio orientativo professionale, una bella dose di Gelsermium 10 000 CH (o anche 200 CH) vi permetterà di trattare con l’esaminatore da pari a pari. Parola!

tratti dal libro “Manuale pratico di Omeopatia” di Ruggero Dujany edito da Red/Studio redazionale

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