Ci si tolga subito dalla testa che Ignatia amara sia un medicamento per donne isteriche o comunque per donne. Ci si tolga pure dalla testa che esistano rimedi femminili e maschili, rimedi piccoli e grandi.
Ignatia amara è un grande rimedio antipsorico e quindi domina bene situazioni di ‘insufficienza’ e non casi in cui la distruzione o l’alterazione degli organi e dei visceri o delle funzioni metaboliche endocrine siano causa di malattia.
Nei casi in cui predomina questa ‘insufficienza’ si diagnostica spesso una malattia funzionale, distonica o psicosomatica, e si prescrive un tranquillante per calmare le lamentele del paziente. Questo è il dominio di ignatia amara, che perciò viene, a torto, considerato un rimedio per isterici o simulatori.
Il carattere fondamentale di Ignatia amara è la paradossalità dei sintomi e l’instabilità emotiva.
Il paziente Ignatia amara non è di quelli che esplodono o si fanno valere, tiene tutto dentro, è l’introverso che soffre in silenzio, compatendosi ma attenzione: Ignatia amara può a volte nascondere una sintomatologia di tipo Pulsatilla, che al contrario mostra la sua pena. Allora si isola, rifiuta la compagnia, non sopporta di essere consolato e sospira.
E portato a rimuginare i torti immaginari o reali, si sente incompreso.
Per il resto, lascia trasparire la sua labilità emotiva guai a fargli un’osservazione o anche solo contraddirlo: saranno pianti impossibili, di compiaciuta ostentazione, o musi non tramutabili in sorrisi, e sorrisi invece scoppieranno, paradossalmente. in mezzo alle lacrime.
Ignatia puo essere tutto indaffarato, facendo confusione e pasticci, altre volte pignolo per cose senza importanza, sempre albergando qualche idea fissa.
Ricordiamo che la stricnina, il veleno di Ignatia amara, è un tetanizzatore, ossia provoca spasmi muscolari.
Anche Nux vomica contiene stricnina, ma Nux vomica è l’esplosivo, l’aggressivo, il disinibito; Ignatia amara il remissivo, l’introverso, l’inibito: «Sono una signora, io!»
Aggravamento dal freddo, dai dolci, non sopporta il caffè e gli alcolici, l’odore di tabacco (degli altri). Ogni emozione aggrava il suo stato, naturalmente.
Miglioramento dal caldo, dal mangiare e da tutto ciò che lo distrae e distoglie la sua attenzione dalla sua persona.
Si diventa Ignatia amara soprattutto dopo un grande dispiacere, o per sentimento ferito.
Si ricordi però sempre la paradossalità dei sintomi: dolori di gola migliorati deglutendo cibi solidi (quelli di Lachesis sono pure migliorati da cibi solidi e aggravati dai liquidi).
Nella malaria il brivido porta sete e non febbre, come sarebbe da aspettarsi.
La tosse, invece di soddisfare il desiderio, lo accresce: più tossisce, più deve tossire.
Fame e senso di vuoto di stomaco non migliorato dal cibo, benché si senta meglio in generale.
Emorroidi migliorate camminando.
Dispiacere aggravato dalla consolazione.
Ignatia amara è il principe degli stati contraddittori e alternanti.
Altro carattere è la repentinità: improvvisamente perde la voce, improvvisamente non vede più, improvvisamente perde la funzione di un organo, senza sapere perché, senza motivo apparente.
Come in Gelsemium, i vari sintomi terminano con l’emissione di un’abbondante quantità di urina o, tipico di Ignatia amara, con un lungo sospiro.
Cefalee come se un chiodo venisse estirpato dalla testa.
Dolore dall’interno verso l’esterno, aggravato da tabacco, caffè, alcol, odori forti, emozioni, ascoltando altri parlare: «Quando parlano mi scoppia la testa». La cefalea termina con l’emissione di tanta urina pallida.
Nel sistema respiratorio si sono già visti il dolore, la pallina in gola, la tosse l’afonia isterica (improvvisamente perde la voce) e i sospiri.
Durezza di udito, eccetto che per la voce umana (Phosphorus il contrario).
La faccia e le labbra sono sede di piccoli spasmi e tic muscolari; si morde facilmente la parte interna delle gote e le nevralgie dentarie sono più dolorose quando non mangia, mentre migliorano masticando, così come il dolore di orecchi (paradosso).
Bocca amara come il suo animo, con molta saliva. Senso di vuoto allo stomaco, migliorato da un profondo sospiro.
La fame e la digestione sono paradossali.
Indigestione per cibi leggeri; ottima digestione per cibi grassi e pesanti.
Desiderio di cibi esotici e indigesti.
Il retto e l’ano sono ben rappresentati in Ignatia amara. emorroidi migliorate camminando, aggravate stando seduti; dolori puntori nel retto, spasmi, proctalgie, “improvvisamente”, e senza motivo (apparente).
Diarrea incolore a causa di emozioni.
Desiderio irresistibile di urinare e impossibilità di rilasciare gli sfinteri (paradosso).
Disturbi mestruali generici accompagnati però dallo psichismo di Ignatia amara.
Pruriti della cute alleviati dal grattamento e che ricompaiono in altra regione.
Il bambino è anch’egli contraddittorio, prima villano e ribelle poi, a poco a poco, diventa docile. La paura o le punizioni possono precipitare un attacco di epilessia o scatenare miriadi di tic e/o sussulti muscolari.
A scuola vanno bene fino a un certo punto, poi crollano e non ce la fanno più; ogni incitamento scatena la collera e la consolazione provoca le lacrime. Non ricordano, non sanno più pensare e se ne fanno una colpa. Niente neurologo, allora, un pò di Ignatia amara, anche alla madre.
tratti dal libro “Manuale pratico di Omeopatia” di Ruggero Dujany edito da Red/Studio redazionale