Quando fu scoperto, il fosforo si presentava come un corpo molle, simile a cera, che emanava una tenue luce verde letteralmente bruciava spontaneamente a contatto con l’ossigeno dell’aria e assorbendo l’energia solare. Dal greco phos = luce e phorein = portare, ricevette il suo nome. E fu impiegato a portare fuoco e luce nel mondo, a costituire la capocchia dei fiammiferi.
Ma come un dio, con la luce recava anche una qualità sinistra: un’elevata tossicità per le ossa che si infiammavano e poi morivano. La necrosi della mandibola era la sorte degli operai addetti alla fabbricazione dei fiammiferi.
Nella cellula, il nucleo, che ne è il direttore, è ricco di fosforo. Nessuna combustione del metabolismo avviene senza di esso: levate il nucleo, muore la cellula.
Poiché è il carburante dell’organismo, predominerà nei tessuti a più viva vita metabolica: midollo osseo, fegato, cellule genitali, sistema nervoso e là, quando la sua azione e turbata, produrrà i danni maggiori dando luogo prima a un’infiammazione e a un’ipertrofia in seguito all’aumento dello stimolo, quindi a una necrosi e ad una fibrosi conseguente.
Ecco spiegate varie sindromi cliniche: epatite, necrosi epatica, gastrite, ulcerazione, ipersensibilità nervosa, depressione, fervore mentale, caduta delle facoltà mentali, spasmi muscolari, prostrazione, paralisi, ipereccitazione sessuale, impotenza.
Phosphorus è il farmaco delle affezioni mentali e nervose che evolvono verso la degenerazione.
Phosphorus è particolarmente indicato per le persone alte, esili, con insufficienza toracica, con pelle sottile, quasi trasparente, facilmente sensibili a suoni, odori, luci, elettricità atmosferica, temporali; i ragazzi che sono cresciuti troppo e troppo in fretta e tendono a curvarsi con dolori ”di crescit”’ alle gambe, migliorati da massaggio.
Naturalmente Phosphorus può giovare anche a persone di corporatura e caratteristiche somatiche assai diverse da quelle elencate.
Si può riassumere lo stato psichico di Phosphorus come: eccitazione emotiva, apprensività esaltata.
E’ lo stato del debuttante, di chi si deve sottoporre all’esame attitudinale, di colui che vuole fare bella figura, che vuole attirare l’attenzione sforzandosi di emanare simpatia nonostante l’apprensione che lo attanaglia. E’ lo studente brillantissimo per un po’ e che finisce in un esaurimento catastrofico.
Si dice che Phosphorus sia pieno di paure. Ebbene, sono più presagi: Phosphorus teme ciò che immagina debba accadere. E’ il bambino che non abbandona un istante con gli occhi il medico che armeggia nello studio; l’ipocondriaco che crede di riconoscere in ogni sensazione quotidiana gli araldi di morbi futuri (“Avrò un tumore al cervello?.. Mi verrà un’apoplessia?” eccetera).
La sua ansietà aumenta al crepuscolo e a prima sera; la sua immaginazione gli fa vedere nel buio della camera visi ghignanti.
Questo stato di ipereccitabilità presto cede il passo all’esaurimento, dice che il suo cervello è stanco, non ce la fa più a sostenere lo sforzo mentale.
Phosphorus è depresso, teme la solitudine, diventa apatico, non vuole parlare o risponde lentamente. Tutto gli diventa indifferente.
Non è l’indifferenza astiosa di Sepia, nè quella di Sulfur, tutto preso dalle sue idee vulcaniche, è un’astenia (debolezza) nervosa che paralizza la capacita di relazione.
Anche i suoi cari gli sono diventati indifferenti, eppure prima facilmente diventava ansioso nei loro riguardi, immaginandoli preda di incidenti e sventure.
Questo stato può procedere fino al delirio quando può sembrare in stato di estasi, in cui si denuda ed espone la sua persona.
Tipiche di Phophorus sono l’ansietà per il futuro, per la propria salute, fino all’ipocondria, ansietà al sopraggiungere dei temporali, fino ad averne paura. Angoscia prima di interventi chirurgici.
Vertigini degli anziani alzandosi da una sedia o dal letto.
I dolori alla testa sono brucianti.
Prurito del cuoio capelluto con pioggia di forfora che si stacca in larghe falde.
Negli occhi sono descritte lesioni degenerative: cataratta, glaucoma, atrofia del nervo ottico. Gli oggetti sembrano avvolti da un alone verde (verde è la luce emanata da Phosphorus). Le lettere, leggendo, sembrano rosse.
Udito debole, specie per la voce umana.
Sangue dal naso al posto delle mestruazioni. Catarri cronici con strie di sangue. Polipi nasali che sanguinano facilmente. Raffreddore con emorragie. Le gengive sanguinano facilmente.
Fame dopo mangiato, fame di notte, Sete per acqua gelata che, nei casi gravi, viene vomitata appena si scalda nello stomaco.
Desiderio di sale, di gelati e di vino.
Nausea alla sola vista dell’acqua nelle gravide, non possono fare il bagno.
Epatite acuta. Degenerazione grave del fegato. Itterizia, pancreatite, cirrosi epatica. Diarrea profusa, come uscisse da un idrante. Scariche di muco: l’ano, atonico, non riesce a trattenere nulla. Si capisce che questi fenomeni sono possibili in gravi malattie.
Diarrea mattutina dei vecchi.
Impotenza sessuale dopo periodi di ipereccittazione. Il menarca può avere caratteri emorragici. Le mestruazioni successive possono non essere profuse ma durano troppo a lungo.
Il sangue e particolarmente affetto in Phosphorus e specialmente il suo potere di coagulazione. Le piccole ferite sanguinano profusamente, emorragie profuse di sangue rosso dopo estrazione dei denti. Ogni organo e apparato può produrre emorragie; ed è questa una tendenza estremamente marcata in Phosphorus.
La pelle è sede di petecchie (emorragie sottocutanee puntiformi. Porpora emorragica, scorbuto.
Phosphorus produce bruciori un pò dappertutto. In Arsenicum questi sono localizzati e in Sulfur generalizzati. In Phosphorus sono ora qua ora là.
Raucedine che peggiora o sopravviene la sera, prima di mezzanotte.
La tosse è secca, spasmodica ed esaurisce il malato, che deve sedersi sul letto, è accompagnata da senso di costrizione al petto, come se non riuscisse a espandere i polmoni (Sulfur invece ha senso di peso al petto). Paziente ipersensibile, tossisce al solo aprirsi di una porta o a vedere una persona estranea.
La polmonite lombare con senso di oppressione, dolore al costato e sputo di sangue rugginoso e/o purulenta sono l’appannaggio di Phosphorus (Arsenicum ha lo sputo rosato della polmonite virale).
In questi casi attenzione: Phosphorus va dato ad alta dilatazione, 10 000 CH oppure 1000 CH, una dose sola, una volta sola.
Su questo i pareri dei maestri sono concordi.
Palpitazioni di cuore coricandosi sul lato sinistro. Gli arti sono affetti per disturbi del sistema nervoso. Si citano morbi come nevriti degenerative o sifilitiche, atassia, sclerosi laterale amiotrofica, paralisi pseudo-ipertrofica, tabe, rammollimento cerebrale, anemia cerebrale.
Aggravamento al crepuscolo, quando il tempo cambia, durante un temporale, coricandosi sul lato sinistro, prima di mezzanotte.
Migliorato giacendo sul lato destro, dal massaggio, dalle applicazioni magnetiche, dall’imposizione delle mani, dopo il sonno, anche brevissimo.
tratti dal libro “Manuale pratico di Omeopatia” di Ruggero Dujany edito da Red/Studio redazionale