Un corpo osservato con un primo colpo d’occhio, può colpirci per la sua estetica, la sua forma. Se osservato più attentamente, cogliamo la sua struttura, la sua tridimensione, la sua relazione con lo spazio. . L’organizzazione delle diverse parti di una struttura corporea nello spazio è oggetto di studio della biomeccanica.
Un corpo osservato con un primo colpo d’occhio, può colpirci per la sua estetica, la sua forma. Se osservato più attentamente, cogliamo la sua struttura, la sua tridimensione, la sua relazione con lo spazio.
L’organizzazione delle diverse parti di una struttura corporea nello spazio è oggetto di studio della biomeccanica, le cui leggi sono di tipo fisico.
Su un piano fisico, la struttura implica un rapporto delle diverse parti tra di loro e con le forze esterne.
Una struttura corporea è formata nel suo insieme da un apparato scheletrico e neuro-muscolare che ci consentono di mantenere una posizione eretta, reagire ai fenomeni ambientali e partecipare alla vita in tutte le sue complesse manifestazioni.
L’apparato locomotore costituisce una struttura particolarmente complessa dotata di sistemi capaci di recepire vari tipi di informazioni nervose che giungono dai vari settori del cervello o del midollo spinale.
La componente scheletrica ha una funzione di sostegno e di strutturazione per la massa muscolare, questo consente una statica, data dalle condizioni di equilibrio delle forze che su di questo agiscono, e da una dinamica che ne regola il movimento.
È estremamente affascinante pensare alla complessa organizzazione neurologica, muscolare e fasciale che la nostra struttura compie nello spazio, sia per organizzarsi in statica, rispetto alla forza di gravità, sia dinamica occupando lo spazio che ci circonda.
Quasi ogni parte del nostro corpo può eseguire dei movimenti, grazie alle connessioni tra segmenti scheletrici, le articolazioni.
Dal tipo di connessione tra due segmenti ossei, ne consegue una limitata libertà di movimento, oppure movimenti completi di rotazione e scivolamento nelle tre dimensioni dello spazio. La connessione fra i muscoli e i vari segmenti ossei si realizza con la formazione di sistemi di leve di vario grado. (cfr. Kapandji – Fisiologia Articolare).
Le articolazioni collegano in alcuni casi due o più ossa consentendo estrema mobilità, come avviene ad esempio negli arti; in altri casi uniscono permettono una mobilità più limitata, come le ossa della colonna vertebrale, in altri casi il movimento è quasi impercettibile, come nel cranio.
Nell’organizzazione funzionale che regola la fisiologia del movimento, si possono distinguere un’attività eminentemente nervosa, caratterizzata dalla elaborazione dello stimolo a livello del sistema nervoso centrale e dalla sua trasmissione lungo i nervi periferici fino alla fibra muscolare che viene eccitata a contrarsi e un’attività fasica vera e propria caratterizzata dalla contrazione del muscolo e quindi dalla formazione del movimento in un determinato segmento corporeo.
E’ facile dedurre quanto sia complesso organizzare l’equilibrio del corpo umano nella gravità.
Il nostro equilibrio ruota attorno a un baricentro, che pressappoco si trova a livello del bacino e che è il punto dove viene a collocarsi la risultante di tutte le forze gravitarie; esso coincide anche con il centro di simmetria, se il corpo è omogeneo.
Questo equilibrio è possibile grazie a dei sistemi muscolari flessori ed estensori, deputati a flettere il nostro corpo in avanti e a riportarlo eretto per impedire la caduta. Perché ciò avvenga è indispensabile che tutti i segmenti corporei, a partire dalle caviglie, le ginocchia, le anche, ogni piccolo segmento della colonna vertebrale, le spalle e infine la testa trovino il loro punto di equilibrio tra i muscoli flessori ed estensori, ovvero stabiliscano un “piccolo baricentro”: La somma che ne deriva da tutti questi baricentri è un corpo in ordine nei suoi vari segmenti e il baricentro principale della struttura intera è in equilibrio.
Questa è in sintesi l’integrazione strutturale, l’obbiettivo del Rolfing; riportare in equilibrio la struttura del corpo attraverso un completo sistema di manipolazioni destinate a bilanciare l’assetto dei tessuti connettivi necessari a mantenere in relazione le diverse parti del corpo nello spazio.