03 Dicembre 2023

Il bambino si sveglia e vuole giocare

Dopo la poppata e il cambio del pannolino, il mio piccolo è sveglissimo e vorrebbe giocare. 
Che cosa posso fare?
Quando di notte prende il bebè dal lettino per dargli da mangiare, lasci, se possibile, la camera in penombra (accendendo soltanto una luce fioca, magari installando un interruttore crepuscolare) in modo da segnalargli che è ancora ora di dormire.
Eviti di girare a lungo con il bimbo in braccio.
Magari il lettino è nella camera da letto della mamma e quindi deve solo portarselo vicino per allattarlo; può essere utile anche una poltrona comoda nella cameretta del bambino.
Se gli dà il biberon, abbia cura di preparare tutto l’occorrente la sera prima e lasci il bimbo a letto fintanto che è in cucina.
Poi lo toglierà dal suo lettino nella semioscurità e gli darà da mangiare.
Rinunci al cambio del pannolino al bambino, questa operazione provoca spesso il completo risveglio dei lattanti.
Di norma, i moderni pannolini in polipropilene sono impermeabili e tengono il bambino asciutto piuttosto a lungo.
Si limiti dunque a un controllo veloce del pannolino.
Se nota che è solo umido, il cambio è superfluo.
Il caso è diverso se invece usa pannolini di stoffa o se il bambino è irritato. In questo caso è necessario cambiario.
Cerchi comunque di mettere ai bambino indumenti comodi che permettano il cambio senza troppi sforzi, ad esempio una tutina sbottonabile tra le gambe oppure una tutina a sacco.
Un’altra possibilità è adottare un pannolino a mutandina almeno di notte.
Anche il cambio dovrebbe essere eseguito nella semioscurità.
Se il pannolino solo bagnato, non è necessaria una pulizia approfondita del bebè, per cui non serve molta luce.
In questo modo il bambino impara a distinguere gradatamente tra giorno e notte.
Quando di notte mio figlio si sveglia, è vispo come un grillo e vuole giocare.  
Allora lo faccio svagare spesso per più di un’ora.  
E normale?
Se di notte i genitori sollecitano troppo il bambino, ad esempio lo cullano in braccio, giocano con lui o gli raccontano una storia, può succedere che queste attività notturne finiscano per piacergli, tanto da disturbare i genitori sempre più spesso.
Di notte è opportuno mantenere un comportamento tranquillo e pacato, perché il bambino deve imparare a rispettare il sonno dei genitori (e dei fratelli).
Un comportamento incostante (una volta giocare, un’altra arrabbiarsi per essere stati disturbati, qualche volta cullano in braccio oppure farlo dormire con sé nel lettone) rende il bambino insicuro e di conseguenza lo spinge ad aumentare le manovre di disturbo notturno.
E del tutto comprensibile che i genitori non siano sempre ben predisposti ogni flotte.
Così può succedere che una volta si dimostri grande pazienza, un’altra si sia davvero arrabbiati con il bambino e si reagisca con irritazione.
Cercate invece di conservare un atteggiamento più possibile uniforme (mantenendo la calma); lo sforzo verrà presto premiato con la diminuzione dello stress notturno.
Fate capire a vostro figlio quando è notte, evitando di accendere la luce e tenendolo occupato il meno possibile (e con attività il più possibile monotone).
Se così non funziona e il bambino piange, provate il metodo della «clessidra di Friburgo».
La mattina la nostra bambina di tre anni si sveglia verso le quattro e vuole giocare con noi.  
Ha un aspetto fresco e riposato, esattamente come di giorno.  
Dopo pranzo dorme al massimo un’oretta e va a letto non prima delle nove di sera.  
Che cosa ci consiglia?
Se vostra figlia non vi sembra stanca di giorno, evidentemente non soffre di mancanza di sonno.
Presumibilmente, appartiene alla categoria dei mattinieri, cui basta dormire poco.
Con il passare del tempo dovrete abituarvi a questo fatto.
Provate magari a spostare leggermente in avanti il ritmo della piccola, in modo che dorma fino alle 5 o 5,30.
Per fare questo cercate di posticipare gradualmente (di dieci minuti circa per volta) l’ora di andare a letto, finché vostra figlia si addormenterà verso le 22. Spiegatele poi che la mattina voi vorreste dormire ancora un po’ e che nell’intervallo fino al vostro risveglio può giocare da sola.
Per agevolarla, fin dalla sera prima preparate insieme libri illustrati, puzzle e altri giocattoli.
Per introdurre queste nuove attività autonome, potreste adottare il calendario dei premi, sul quale la bambina può attaccare un adesivo se di mattina gioca da sola, ad esempio fino all’ora in cui suona la sveglia.
Se ce la fa, ovviamente i genitori devono essere prodighi di lodi.
Questa tecnica stimola lo sviluppo della bambina verso l’autonomia e le fa capire che i genitori sono comprensivi verso il suo ridotto bisogno di sonno.
Un’altra possibilità consiste nell’abolire del tutto il sonnellino pomeridiano in modo da aumentare il bisogno di sonno notturno.
Tuttavia, questa tattica non si dimostra sempre fruttuosa, perché molti bambini hanno bisogno del pisolino dopo pranzo per essere in forma nel pomeriggio.
Sta a voi sperimentare se l’abolizione del sonnellino allunghi davvero il sonno notturno e se la piccola ne è comunque soddisfatta.

tratto da “Il sonno dei bambini”  – di Sabine Friedrich

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