03 Dicembre 2023

Il ciuccio e il bambino

In genere nostra figlia (sei mesi) si risveglia mezz’ora dopo l’ultima poppata. 
Le abbiamo tolto l’abitudine al ciuccio; al suo posto le diamo un panino da succhiare.
È perfettamente normale che i bambini avvertano l’impulso di succhiare anche dopo la poppata.
Proprio per questo motivo esistono il ciuccio .
Non è un problema se vengono usati saltuariamente per addormentarsi, tanto più che oggigiorno sono disponibili succhiotti anatomici di diverse grandezze.
Non va bene, invece, se il bambino succhia continuamente, ad esempio quando gioca oppure oltre il terzo anno, oppure troppo spesso usa il succhiotto come tecnica consolatoria e come passatempo.
E comunque meglio dare alla bambina un succhiotto piuttosto che un panino da ciucciare.
Quando ha terminato di mangiare il panino, la saliva diventa dolce a causa della scissione dei carboidrati presenti nel pane in zuccheri (può sperimentarlo da sola masticando piuttosto a lungo un pezzo di pane!) e questo favorisce il rischio di carie. Inoltre, la piccola non dovrebbe abituarsi al cibo come strumento per indurre il sonno.
Non appena avrà qualche dentino, dovrà piuttosto imparare a pulirseli prima di andare a dormire. Il risveglio dopo l’ultima poppata può dipendere dal fatto che la bambina non ha fatto abbastanza ruttini.
Dopo la poppata dunque la appoggi sempre per un po’ sulla spalla in modo che si liberi dell’aria.
Di notte al mio piccolo di un anno scivola spesso il ciuccio dalla bocca.  
Allora dobbiamo alzarci e rimetterglielo in bocca.  
Forse dovremmo togliergli l’abitudine al ciuccio?
Spesso, a quest’età i piccoli hanno ancora un forte istinto alla suzione, perciò ritengo poco produttivo togliere a suo figlio il succhiotto fin d’ora.
Presto il piccolo sarà in grado di riprendersi il ciuccio da solo e rimetterselo in bocca quando lo perde di notte.
Le consiglio di mettergli alcuni succhiotti nel letto o in un cestino appeso a portata di mano.
E’ importante evitare che usi il succhiotto durante la giornata; glielo conceda al massimo prima del sonnellino pomeridiano.
Il ciuccio, infatti, non va impiegato come antidoto contro il cattivo umore o la noia.
Di notte il mio piccolo di tre anni ci chiama spesso, perché non vuole più il ciuccio in bocca oppure perché il suo orsetto è caduto dal lettino.  
Il giorno successivo siamo stremati.
È assolutamente normale che il vostro piccolo si svegli un paio di volte nel cuore della notte e non ci potete fare niente.
Però lo potete aiutare ad affrontare meglio da solo i risvegli e dunque a disturbare meno i genitori.
E un problema molto diffuso che i bambini di notte non trovino i loro oggetti consolatori.
Provate a fare così: attaccate un cestino o un altro contenitore sopra il letto in modo che sia facilmente raggiungibile e riponeteci dentro altri succhiotti, eventualmente un biberon di tisana e un peluche. In questo modo il bambino riesce a cavarsela da solo di notte.
Ricordatevi di lasciare una piccola luce accesa, magari vicino al cestino, così da permettere al piccolo di orientarsi al buio.
La maggior parte dei bambini è contenta quando gli si dà questo cestino oppure se se lo creano con le proprie manine insieme con i genitori.
Poi pensate tutti insieme a cosa ci si può mettere dentro.
La prima notte, se il bambino dovesse chiamarvi di nuovo, la cosa migliore è ricordargli il cestino dall’altra stanza, senza andare da lui. Il piccolo dovrà prendere qualcosa da solo e riaddormentarsi.
Dopo qualche notte funziona anche senza i promemoria dei genitori.
Rendete il cestino parte del rituale della buonanotte e decidete insieme ogni sera su cosa metterci dentro.
Così mostrate a vostro figlio che avete già fiducia nelle sue capacità di risolvere autonomamente i problemi notturni e in questo modo anche il bambino avrà più fiducia in se stesso.
Come ulteriore stimolo potete provare ad utilizzare il calendario dei premi.

tratto da “Il sonno dei bambini”  – di Sabine Friedrich

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