Con una definizione molto semplice possiamo definire tali principi come espressioni bioenergetiche che, per struttura e caratteristiche proprie, governano le funzioni psico-fisiologiche dell’individuo. Secondo l’Ayurveda individuo è l’espressione unica ed irripetibile della combinazione di questi tre principi fondamentali (dosha): Vata, Pitta e Kapha, la cui prevalenza identifica varie tipologie costituzionali.
Con il termine Vata Dosha si indica il principio nato dalla combinazione di Etere ed Aria. è un principio di movimento e nel corpo presiede a tutte le funzioni del sistema nervoso e governa tutto ciò che si muove.
Con il termine Pitta Dosha si indica il principio nato dalla combinazione di Fuoco ed Acqua: è il principio del calore e della trasformazione e governa tutti i processi digestivi e di trasformazione.
Con il termine Kapha Dosha si indica il principio nato dalla combinazione di Acqua e Terra: è il principio della coesione e stabilità, presiede alle funzioni del sistema Immunitario ed è responsabile della struttura del corpo.
Spesso solo uno o due dosha predominano e influenzano personalità e costituzione fisiologica. La costituzione individuale o Prakriti è quindi determinata dalla composizione e prevalenza dei singoli dosha ed è ciò che individua non solo il nostro assetto psicofisico ma anche le predisposizioni individuali verso squilibri e malattie; per semplicità di esposizione possiamo assimilare la Prakriti ad una sorta di genoma ayurvedico. La conoscenza della nostra costituzione, o Prakriti, è quindi di primaria importanza per una gestione consapevole della nostra vita e quindi della nostra salute.
Il bilanciamento dei dosha può essere considerato come un ordine naturale, quando questo ordine è disturbato, si crea uno squilibrio che viene visto come disordine. La salute è ordine, la malattia è disordine.
Negli organismi c’è una costante interazione ed alternanza fra ordine e disordine, fra equilibrio e squilibrio. Errate abitudini, stile di vita, alimentazione, stress e repressione emozionale possono agire sbilanciando l’equilibrio dei dosha di un’individuo, questi “aggravandosi” producono un’alterazione del metabolismo e della fisiologia dei tessuti che porta alla produzione ed accumulo di Ama o tossine.
Queste tossine entrano in circolo e si distribuiscono in tutto l’organismo bloccando i canali che secondo l’ayurveda collegano funzionalmente tutti i tessuti corporei. L’intossicazione influenzerà progressivamente l’organismo a tutti i livelli, energetico, immunitario e metabolico portando all’espressione della malattia. Ogni malattia è quindi l’espressione di un accumulo di Ama o tossine.
In termini biomedici occidentali queste tossine o Ama, per le loro caratteristiche, possono trovare un’identificazione nei radicali liberi, considerati dalla medicina occidentale fra i principali responsabili di ogni malattia e dei fenomeni degenerativi dell’invecchiamento.
Alla luce di ciò è interessante considerare che sia i trattamenti disintossicanti ayurvedici, come il Panchakarma, che i rimedi farmacologici più importanti (Rasayana) hanno una fortissima proprietà antiossidante documentata in diversi studi scientifici.
Sezione a cura del Dott. Antonio Morandi