Borsa del Pastore
(Capsella busta pastoris)
E una delle più comuni infestanti dei prati, facilmente riconoscibile per il piccolo caratteristico frutto a forma di cuore, o, con più fantasia, di borsa da cui il nome.
Pianta con fioritura primaverile, la borsa del pastore con veronica e stellaria annuncia la primavera. Nota volgarmente anche con i nomignoli di Borsacchina, Erba Borsa, Scarsellina o più semplicemente Capsella, essa ha un discreto contenuto in tannini che la rendono preziosa in tutti i casi di emorrargie, mestruazioni comprese.
Allo scopo si utilizza la parte aerea della pianta per infusioni e decotti, mentre le foglie basali possono essere impiegate miste con altre verdure per la confezione di insalate alle quali conferiscono un sapore amarognolo-piccante.
Contro le emorroidi e le mestruazioni abbondanti e dolorose si utilizza l’infuso: 5 gr di borsa del pastore in un quarto di acqua bollente per 15 minuti: si filtra e se ne prende una tazzina da 4 a 6 volte al giorno secondo le necessità.
Un certo successo la pianta lo ha riscontrato anche applicata ai prolassi dell’utero e dell’intestino. In questo caso la pianta viene usata sotto forma di macerato. Dopo averla raccolta fresca si tritura finemente e si mette in un vaso di vetro ricoprendola con alcool a 600, quindi si espone per 10 giorni al sole e si utilizza per massaggiare le parti interessate.
Infine nei disturbi della menopausa si può utilizzare la borsa del pastore in consociazione con altre erbe come tisana. Dosi: 4 gr di capsella, 4 gr di melissa, 2 gr di artemisia. Preparazione: si pongono a macerare in un litro di vino rosso secco per una notte, quindi si filtra spremendo bene e se ne prende un bicchierino di liquore prima dei pasti principali.