Quali sono gli esami diagnostici dello stomaco
Per molti anni l’esame del primo tratto del canale digerente (esofago, stomaco e duodeno) si è basato sull’esame radiologico con solfato di bario, chiamato popolarmente “tubo digerente”. il radiologo somministra al soggetto una sostanza – il bario appunto – che risulta visibile all’esame con i raggi X.
Poi scatta una serie di lastre nelle quali si vede proprio il liquido che scende prima nell’esofago, poi riempie lo stomaco, giunge ai duodeno e ancora più giù. In tal modo può osservare la forma di questi organi e valutare eventuali alterazioni nelle onde muscolari.
Oggi l’esame può essere condotto con la tecnica “dei doppio contrasto”, che consiste nell’assumere, oltre al bario, anche delle compresse che producono gas che, dilatandosi, spinge I bario contro la parete, che appare come “verniciata”.
Così è possibile vedere con una certa chiarezza eventuali danni della mucosa dello stomaco. Ma è con l’esame endoscopico a fibre ottiche, la gastroscopia, che dalla fine degli anni Settanta è possibile realmente vedere nel dettaglio la mucosa di questi organi, fino a scoprire ulcere molto piccole – ma ugualmente importanti – che l’esame ai raggi X non permetterebbe di vedere.
Si tratta di un tubo sottile e flessibile che lo specialista inserisce nella bocca del paziente quanto più delicatamente possibile, facendolo lentamente arrivare fino allo stomaco e al duodeno. Non è certo una manovra gradevole, ma la paura che la circonda è ingiustificata rispetto al reale disagio che si prova, Il paziente infatti viene aiutato con un tranquillante e gli viene spruzzato in gola un anestetico che riduce il fastidio dovuto al tubo. Alla fine si sente un po’ di fastidio in gola, qualche conato di vomito che però non può verificarsi perché si è a digiuno e, all’inizio, la sensazione che il tubo ci impedisca di respirare. Ma se si collabora stando fermi e tranquilli, nel giro di qualche minuto è tutto risolto. Infine, per valutare la quantità di secrezione di acido cloridrico, viene effettuato il test di secrezione gastrica.
Lo specialista ci introduce un sondino flessibile nel naso e lo spinge giù lentamente fino allo stomaco a digiuno, dove può aspirare il succo gastrico per quattro volte, una ogni 15 minuti.
Poi ci effettua un’iniezione di una sostanza che stimola la produzione di succo gastrico (simulando così lo stimolo di un pasto) e raccoglie ancora quattro campioni di succo ogni quarto d’ora. In tal modo può vedere quanto acido cloridrico produciamo in condizioni di riposo e quanto dopo stimolazione.
L’unico fastidio di questo test – utile soprattutto in sospetto di ulcera – è l’introduzione del sondino.
Gli esami del sangue
Molte attività biologiche dell’organismo possono avvenire correttamente solo se le caratteristiche chimico-fisiche del sangue restano inalterate. Gli esami di laboratorio costituiscono un valido strumento per evidenziare alterazioni di questo equilibrio e per trarre indicazioni riguardo le possibili cause.
Amilasi
L’amilasi è un enzima in grado di favorire a digestione dell’amido. È prodotta da ghiandole salivari, pancreas, fegato, intestino tenue, rene, ovaio.
• Valore normale: <220 U/I (esistono notevoli differenze a seconda della metodologia usata).
• Aumento dei valori: gli aumenti dell’amilasi si riscontrano soprattutto nelle malattie del pancreas (pancreatiti acute e fasi di riattivazione delle forme croniche, carcinoma del pancreas…), ma anche nelle affezioni delle ghiandole salivari e delle parotidi e in caso di patologie varie del tratto gastro-intestinale (ulcera intestinale, occlusione e perforazione intestinale…), del fegato (epatite, cirrosi) e del rene. Negli alcolisti i valori sono quasi costantemente elevati, anche in assenza di documentabili lesioni pancreatiche. Incrementi per lo più modesti si possono osservare anche nel corso di gravidanze normali.
• Diminuzione dei valori: ipertiroidismo grave.
Gastrina
L’esame ha lo scopo di determinare la gastrina presente nel sangue. Questo è un ormone normalmente prodotto a livello dello stomaco che stimola la secrezione di acido cloridrico indispensabile per il processo digestivo.
• Valori normali: 20-16 pg/mI.
• Aumento dei valori: varie sono le condizioni cliniche legate a un aumento dei valori di gastrina, più frequentemente gastriti, ulcera gastrica, terapia protratta con omeprazolo.
• Diminuzione dei valori: valori diminuiti possono verificarsi in caso di ipotiroidismo e particolari interventi chirurgici a livello dello stomaco.
Tratto dal libro “I rimedi naturali per lo stomaco” – Riza