Le tecniche di rilassamento
Così come la concentrazione non coincide con la meditazione, il rilassamento non corrisponde alla meditazione ma ne costituisce il presupposto indispensabile.
Lo yoga
Tra le tecniche di rilassamento, un ruolo importante viene svolto dallo yoga. Lo yoga, ritenuto dalla tradizione uno dei sistemi filosofici ortodossi dell’India antica, pone a proprio fondamento la concezione dualistica dell’anima e della materia. La prima esposizione sistematica dello yoga è costituita dallo Yoga-Sutra (regole dello yoga di Patanjali), che risale a un’epoca imprecisata antecedente al V secolo d.C. Le pratiche dello yoga si dividono in 5 gruppi: – asana, esercizi di specifiche posizioni per migliorare la salute fisica; – pranayama, respirazione per migliorare l’ossigenazione generale e, in particolare, del tessuto cerebrale, insieme a una regolazione del sistema nervoso autonomo; – bandha, serie di contrazioni eseguite nei punti vitali dell’organismo, per fissarvi l’energia del prana; – mudra, movimenti o posizioni ginnico/mimiche, mediante le quali si vuol rappresentare una condizione spirituale; – kriya, pratiche di purificazione.
Tutto deve essere svolto in un particolare atteggiamento mentale, lo yama. Negli anni sono derivate dallo yoga il Training Autogeno di Schultz e le cosiddette ginnastiche dolci, liberate completamente dell’elemento spirituale. Elementi che caratterizzano la pratica dello yoga sono l’immobilità, le posizioni del corpo, la regolazione del respiro, il ritiro dei sensi, la fissazione del pensiero, la meditazione e la concentrazione.
L’hathayoga è lo yoga dell’armonia psicofisica, della salute e della longevità. Inventato e praticato da asceti che vivono nelle foreste o sulle alte montagne, si propone di sbloccare alcuni centri energetici nella colonna vertebrale per provocare una sorta di estasi mistica. La pratica dello hatha yoga tende al raggiungimento dell’equilibrio psico-fisico, di una maggiore consapevolezza dei no stri processi vitali, fisiologici e, più in generale, del nostro corpo in ogni sua patte. La principale tecnica usata dall’hathayoga è quella delle asana, ovvero l’assunzione di posizioni particolari per stirare il corpo nella direzione dei meridiani o l’azione sugli organi interni per compressione o stiramento.
Mantenuta a lungo e in immobilità, concentrandosi sulla respirazione, l’asana permette di ricollocare il corpo nella posizione statica ideale per ottimizzare il rendimento dello sforzo. Le asana sono fatte per disintossicare, rafforzare e rendere più flessibile il corpo; inoltre, alimentano il fuoco del pinna, l’energia vitale, e la convogliano per raggiungere uno stato di stabilità mentale e tranquillità meditativa.
Perfezionati nei secoli da innumerevoli generazioni di yogi, i pranayama sono invece esercizi di controllo della respirazione.
Questa disciplina spirituale deve essere appresa con l’aiuto di un insegnante, e successivamente può essere praticata anche autonomamente.
Tratto dal libro “Meditazione” – Key Book