Artiglio del Diavolo
(Harpagophytum procubens D. C.)
Viene così chiamato per la forma dei suoi grandi frutti ricurvi ad artiglio, che si attaccano alle zampe degli animali che li calpestano, ferendoli.
Le sue proprietà medicinali sembra siano state scoperte dalle varie popolazioni del sud dell’Africa che la usavano in decozione per trattare problemi digestivi, forme reumatiche, artriti e per ridurre la febbre.
Un aspetto curioso della pianta è la capacità dei frutti dotati di spine uncinate d’intrappolare piccoli animali che in taluni casi, rimanendo bloccati, muoiono di fame e sete.
Mentre fa saltare come indemoniati uomini o animali più grandi che inavvertitamente la calpestano, a causa del forte dolore che procurano i sui uncini alle zampe e ai piedi.
Cresce nella savana del Kalahari.
Di questa pianta è utilizzata la radice secondaria tuberizzata.
Possiede una forte azione antinfiammatoria, utile nei * casi di reumatismo cronico, artrite, artrosi cervicale e lombare.
Esso ha inoltre attività ipocolesterolemizzante. L’estratto secco di questa pianta è ben tollerato, mentre l’infuso o il decotto possono provocare nausea.
I preparati a base di artiglio del diavolo sono controindicati in casi di ulcera peptica, perché stimolano la secrezione gastrica, ed in presenza di piccoli calcoli della colecisti, perchè colecistocinetici.