01 Ottobre 2023

Le cistiti

Le cistiti sono infiammazioni della vescica in relazione con un’infezione. La diagnosi di cistite si basa obbligatoriamente su tre segni: dolore alla vescica, bisogno di mingere molto spesso e presenza di pus nelle urine.
I dolori sono in genere del tipo di bruciori, localizzati nel basso ventre e seguono il percorso dell’uretra. Possono essere continui o cadenzati dalle minzioni (atto di urinare), sia prima, sia durante, sia dopo, sia costantemente. Sono spesso accompagnati da crampi dolorosi del basso ventre. Questi dolori sono utili, perché servono da segnale d’allarme e indicano la presenza anormale di un germe nelle urine.
I frequenti bisogni di urinare sono costanti in caso di cistite. Sono temuti dal paziente, perché accompagnati da bruciori. Si manifestano anche di notte.
La presenza di pus nelle urine permette di distinguere dai dolori della vescica non secondari ad infezione, che hanno origine diversa. Questo pus è spesso visibile e intorbida le urine che sono torbide, di odore sgradevole. La presenza di sangue nelle urine è frequente e non è obbligatoriamente indice di gravità. Si manifesta sia sotto forma di urine decisamente rosse, sia di colore sull’arancio.
Nelle cistiti sono pure molto spesso presenti dei segni generali: malessere generale, febbre inspiegabile, talvolta indolenzimenti che precedono i sintomi urinari. Bisogna pensare subito a cercare un’infezione urinaria in un lattante o in un bambino che presenta febbre senza causa apparente.
Questa diagnosi clinica sarà confermata da un’analisi delle urine in laboratorio, alla ricerca di un buon numero di germi, della sua natura, della eventuale presenza di albumina, ecc. In caso di cistite recidivante, se ne ricerca la causa con esami più specialistici: radiografie dei reni per scoprire una eventuale malformazione, presenza di calcoli.., che sono di pertinenza del vostro medico. Si deve sapere che l’omeopatia è attiva nelle cistiti recidivanti, per eccellenza patologia legata alla costituzione individuale.
Cistiti, le cose da fare 
Bere in abbondanza. Molta gente pensa che il fatto di bere molto faccia urinare più spesso e che aumenti i dolori. In realtà, avviene il contrario, e il fatto di avere le urine abbondanti rende la loro emissione molto meno dolorosa. Una quantità di 2 litri al giorno sembra essere il minimo indispensabile.
Bere in abbondanza bevande acide (succo di limone, di arancia, di pompelmo…). E’ già un’azione terapeutica, perché i germi urinari non possono moltiplicarsi in ambiente acido. Anche qui, si pensa, a torto, che il fatto di avere le urine acide, le renderà ancora più dolorose da evacuare. Le cure classiche comprendono sempre degli antibiotici o antisettici urinari associati ad acidificanti medicamentosi (ACTIPHOS, PHOSOVEOL…).
Consultare il medico a ogni infezione, perché lui solo può prescrivere un trattamento efficace e richiedere gli indispensabili esami di laboratorio. Una infezione urinaria mal curata ha sempre recidive e può provocare una patologia cronica più delicata e più lunga da curare.
Cistiti, le cose da non fare 
Prendere subito dei medicinali alla cieca, con la scusa che hanno migliorato l’ultima crisi (Rufol, blu di metilene, ecc.), per varie ragioni:
L’analisi dell’urina, indispensabile, non avrà alcun valore se la fate fare prendendo dei medicinali classici.
Non si tratta obbligatoriamente dello stesso germe dell’ultima volta, e niente prova che questa volta la vostra cura sarà efficace. Ora, è necessario un minimo di tempo (alcuni giorni) per rendersene conto.
Una classica cura urinaria disinfettante deve essere presa al minimo per 10 giorni. Il residuo di una scatola preso per 2 o 3 giorni vi procurerà sicuramente una ricaduta dopo poco tempo.
I rimedi omeopatici per le cistiti
 
I rimedi omeopatici sono destinati a permettervi di aspettare la visita del medico e di incominciare a mettere in azione le vostre difese naturali. Il principio di similitudine applicato alle cistiti indica un certo numero di medicinali, fra i quali i più comuni sono:
corrisponde a dolori molto violenti della sede renale irradiati verso la vescica e l’uretra. Il malato prova sensazioni di intenso bruciore prima, durante e dopo ogni minzione, e i suoi cocenti dolori sono accompagnati da crampi al basso ventre. Le urine sono scarse, torbide, scure, talvolta sanguinolente. Può persino essere osservato un edema dell’uretra. Oltre alle bevande abbondanti, prendere CANTHARIS 9 CH, 5 granuli ogni ora. Spaziare a seconda del miglioramento.
ha pure un’azione sull’albero urinario. Le un ne sono spesso emorragiche, molto dolorose da emettere, con presenza di abbondante pus. I crampi della vescica sono ancora più rilevanti che con CANTHARIS. Prendere MERCURIUS CORROSIVUS 9 CH, 5 granuli ogni 2 ore, spaziando a seconda del miglioramento.
Nella pratica quotidiana, è comune alternare questi due medicinali per coprire la maggior parte dei modi di reazione possibili. Si prende allora CANTHARIS 9 CH e MERCUPIUS CORROSIVUS 9 CH, 5 granuli alternando ogni ora (non mescolarli). Ciò permette di aspettate le analisi dell’urina, migliorando nettamente il comfort, senza peraltro alterarne i risultati.
Siero anticolibacillare 
si tratta di un preparato reperibile in fiale e in diluizione 3 DH (30 decimale). Ha una buona azione sulle infezioni urinarie, tanto acute quanto croniche. Se ne prende una Fiala prima di ciascun pasto in poca acqua minerale, da lasciare più a lungo possibile nella bocca prima di inghiottire. Staphysagria è un medicinale a parte, indicato nelle cistiti “traumatiche”. Si intende in questo caso le cistiti che insorgono per esempio dopo il primo rapporto sessuale (“cistite della sposina”…) o quelle in relazione con l’atto sessuale. Questa nozione di trauma si estende anche a tutte le cistiti dopo cateterismo chirurgico, nelle quali, all’analisi, non si trovano obbligatoriamente dei germi. In questo caso, prendere STAPHYSAGRIA 9 CH, 5 granuli ogni 3 ore. Spaziare a seconda del miglioramento.

tratti dal libro “Manuale pratico di Omeopatia” di Ruggero Dujany edito da Red/Studio redazionale

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