27 Luglio 2024

Metalli e dolori

Metalli e dolori 
La corrente che altera l’equilibrio di Rita Caruso 

metalli e dolori

Orecchini, bracciali, anelli, ma anche i tanto diffusi piercing possono essere la causa subdola di cefalee, mal di schiena, dolori a ginocchia e caviglie e di altri fastidi apparentemente inspiegabili.
Sembra strano eppure è così: i materiali di cui sono fabbricati influiscono, infatti, sulla nostra postura, alterandola e provocando disturbi di vario genere.
All’origine del fenomeno c’è il cosiddetto bimetallismo, il principio sul quale Alessandro Volta ha costruito la pila elettrica: la differenza di potenziale tra due metalli, in presenza di un fluido, produce un passaggio di corrente. Ma cosa c’entra l’elettricità con la nostra postura? “I muscoli che sono alla base della postura”, spiega Carmine Caracciolo, specialista in Odontoiatria e in Posturologia, “esercitano le loro funzioni attraverso il meccanismo delle contrazioni, che sono il risultato di un cambiamento del potenziale elettrico, del voltaggio per intenderci, generato dal cervello, da cui parte un segnale, un impulso, che attraverso il nervo motorio arriva fino al muscolo da stimolare”, dice lo specialista aggiungendo: “Le dimostrazioni più evidenti della risposta dei muscoli all’impulso elettrico sono date, da un lato, dalla tonificazione che si ottiene tramite l’elettrostimolazione, dall’altro, dalla reazione che si ha quando si prende la scossa: i muscoli si contraggono, fino a irrigidirsi se la scarica elettrica è molto forte. Se dunque i muscoli rispondono agli stimoli elettrici, non possono sottrarsi all’impulso provocato dalla presenza sul corpo di due metalli dal potenziale diverso”.
E’ sufficiente indossare due gioielli — orecchini e bracciale, anello e piercing, girocollo e fede — di metalli diversi, e dunque con potenziale diverso (oro e argento, acciaio e oro, etc.), per andare incontro a una contrazione che altera il tono muscolare, provocando asimmetrie e squilibri nella postura.
“Ma a volte basta anche portare un solo accessorio, perché i metalli che indossiamo interagiscono anche con quelli “nascosti”, presenti ad esempio nelle otturazioni in argento, nelle capsule o negli impianti”, prosegue lo specialista. “Un segno concreto di questo fenomeno è la macchia scura che a volte troviamo inspiegabilmente sulla pelle, sotto al cinturino dell’orologio o sotto alla fede, determinata dalla migrazione di ioni con potenziale maggiore verso quelli con potenziale minore, dove vanno a depositarsi lasciando una traccia chiara”.
Va comunque sottolineato che l’influenza esercitata dagli oggetti di metallo sulla postura non basta da sola a provocare fastidi: perché provochi malessere e ricadute sull’organismo deve essere associata ad almeno altri due problemi posturali, in particolare ad anomalie nell’appoggio plantare o nella convergenza oculare.
In ogni caso, per ridurre le conseguenze del bimetallismo è consigliabile non indossare oggetti di metallo per l’intera giornata, mettendoli solo quando si esce e toglierli durante la notte. Nel caso si abbiano metalli in bocca a causa di precedenti lavori è bene chiedere al proprio dentista di sostituirli con materiali alternativi come, ad esempio resine o ceramiche.
Metodi
Verificate l’influenza così
Per verificare l’influenza del bimetallismo sull’organismo esistono due modi. Il primo consiste nel mettersi in posizione eretta, con le braccia lungo i fianchi e misurare la distanza dei polsi dal terreno, dapprima indossando i gioielli e poi togliendoli. Si noterà che tra la prima e la seconda valutazione ci sono evidenti differenze: nel primo caso spesso si registrano asimmetrie tra le due parti, che di solito si riducono quando si tolgono i metalli di dosso, fino addirittura, in alcuni casi, a scomparire del tutto arrivando a un allineamento totale. Un’ulteriore conferma può essere ottenuta utilizzando un voltametro, uno strumento che misura la differenza di potenziale tra due punti in un circuito elettrico, nel nostro caso tra i due differenti metalli. (r.c.)
Postura
Tre le cause principali dello sbilanciamento Con il termine postura si intende la posizione che il corpo assume nello spazio, in opposizione alla forza di gravità. Ma quando può definirsi corretta? “La posizione ideale è data da un bilanciamento perfetto tra il lato destro e quello sinistro del corpo, conseguenza di una tensione muscolare simmetrica nelle due metà dell’organismo, in modo che il peso gravi in maniera equivalente su ciascuno dei piedi”, spiega Carmine Caracciolo, specialista in Odontoiatria e in Posturologia. “I due principali centri della postura sono gli occhi e i piedi. I primi assicurano la stabilità della persona elaborando le informazioni visive che arrivano al cervello e, da qui, ai muscoli per il movimento. Un problema di convergenza oculare influisce quindi sull’adattamento del corpo nello spazio. Più evidente il ruolo dei piedi, poiché essi garantiscono il nostro appoggio a terra: un difetto plantare, ma anche il semplice uso di scarpe scomode possono alterarlo. I piedi, inoltre, sono correlati ai recettori oculari: difetti di convergenza o divergenza modificano anche l’appoggio plantare”. Ma perché si avverta dolore alla testa o alla schiena è necessario che subentri un terzo fattore: “Il più noto”, precisa lo specialista, “è la malocclusione, ossia un’irregolarità nel contatto tra i denti dell’arcata superiore e di quella inferiore, e che può essere provocata, ad esempio, da un’otturazione malfatta. Ma basta anche una cicatrice, specie se caratterizzata da aderenze sottocutanee.
E, naturalmente, elemento scatenante può essere il bimetallismo provocato dai gioielli che indossiamo”. La presenza di alterazioni posturali può essere rilevata da una visita dallo specialista, che valuta eventuali asimmetrie , evidenziabili con un esame posturografico. (r.c.)

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