
L’obesità è un disturbo che consiste nell’accumulo anormale di grasso nell’organismo.
Questo accumulo di grasso si traduce, naturalmente, in un aumento anormale del peso. Il peso ideale dell’individuo può calcolarsi mediante formule o tabelle speciali; il calcolo più semplice consiste nel conoscere la statura in centimetri, togliere 100 ed esprimere il totale in chilogrammi. Per esempio, se una persona misura 175 centimetri, il suo peso ideale dovrebbe essere di 75 chilogrammi.
Come è logico, questi calcoli sono solamente approssimativi, giacché il peso di una persona dipende non solo dalla sua statura, ma anche dal suo complesso fisico, dall’età, dalla costituzione endocrina e così via.
Le cifre ottenute prima circa il peso ideale possono aumentare fino a un 20 per cento nelle persone brevilinee (basse e di scheletro largo) e può diminuire fino a un 20 per cento nelle persone longilinee (con scheletro alto e asciutto).
Patogenesi
Esiste una predisposizione costituzionale o ereditaria all’obesità. Questa si accentua nell’uomo dopo la maturità e nella donna dopo le gravidanze e dopo la menopausa. In alcuni casi, poco frequenti, detta predisposizione si manifesta unita a disturbi ghiandolari dell’ipofisi, della tiroide, delle surrenali o delle ghiandole sessuali.
Però, in qualunque modo, la semplice predisposizione non produce obesità; questa si scatena in tutti i casi per sovralimentazione che consiste nell’ingerire più alimenti del necessario.
Di conseguenza, l’eccedenza non consumata si accumula sotto forma di grasso in diverse zone dell’organismo.
Quasi tutti gli obesi sostengono che « ingrassano con molta facilità » e alcuni assicurano che «quasi non mangiano».
Suonano a proposito le parole del dottor Evans, endocrinologo nordamericano: «Il tessuto adiposo è certamente qualcosa di molto materiale… e non ha una natura spirituale. Non si forma con la respirazione né con gli organi dei sensi, né per processi mentali. Penetra sotto la pelle da una sola porta d’ingresso: la bocca».
L’eccesso di grasso accumulato nel corpo causa diversi disturbi nell’organismo.
Il fegato s’ingrossa per infiltrazione adiposa che disorganizza la sua struttura e altera le sue funzioni. Il diaframma si solleva per il contenuto adiposo dell’addome e rende difficile l’espansione respiratoria dei polmoni. E le ginocchia, che devono sopportare un peso eccessivo, sono colpite da dolori artrosici.
L’apparato circolatorio’è quello che risente di più dell’obesità. Il grasso si infiltra nel miocardio, si accumula anche attorno al pericardio e rende difficoltoso il lavoro del cuore. Per qualche chilo di peso in più, l’organismo ha bisogno di sviluppare 3 chilometri circa di vasi sanguigni nuovi, specialmente capillari, ai quali il cuore deve far giungere il sangue.
Da ciò possiamo facilmente dedurre l’enorme sovraccarico che rappresenta per il cuore un eccesso di 20 o più chili sul peso ideale.
All’obesità si unisce frequentemente il diabete o l’ipertensione arteriosa, ed entrambe le circostanze favoriscono l’arteriosclerosi. E ciò ci spiega per quale ragione la durata media della vita degli obesi è del 25 per cento inferiore a quella delle persone di peso normale.
Menzioneremo per ultimo quello che sembra l’inconveniente meno importante dell’obesità: l’estetica del fisico. La cosa è particolarmente importante per la donna che quando è giovane « fa colpo » e viene scelta dal futuro sposo proprio per l’aspetto appariscente del suo corpo.
Cura e profilassi
L’obeso, per evitare tutti i disturbi e le complicazioni che abbiamo menzionato, deve prima di tutto sapere se è obeso, e questo può farlo, se lo desidera. Per prima cosa deve sottomettersi a un esame medico per scoprire eventuali disfunzioni endocrine, ipertensione, diabete o un principio di arteriosclerosi. Poi dev’essere disposto a seguire alla lettera la cura che gli viene indicata. Essa consisterà essenzialmente nei seguenti punti:
- Diminuzione di alimenti. Si ridurranno gli idrati di carbonio e principalmente i grassi. Contemporaneamente si aumenterà la proporzione di proteine. Il numero complessivo di calorie sarà minore al fabbisogno del paziente, il quale obbligherà l’organismo a supplire al deficit consumando l’eccesso di grasso accumulato nel corpo. I particolari del regime alimentare saranno fissati dal medico, secondo le condizioni di ciascuno, caso per caso. Comunque, come orientamento generale daremo le seguenti indicazioni:
- Fare tre pasti al giorno.
- Non mangiare nulla fuori dei pasti.
- Usare poco sale e bere pochi liquidi durante i pasti.
- Non mangiare grassi, carne grassa, burro, panna, pasta, dessert, dolci e torte.
- Mangiare solo una razione di pane integrale per pasto.
- Mangiare in abbondanza frutta e verdura.
- Aumento dei consumi. Tuttavia l’attività fisica si compie in base alla combustione degli alimenti energetici. A maggiore attività corrisponde maggiore richiesta di calorie. La persona che desidera dimagrire deve aumentare l’attività fisica col lavoro, la ginnastica, gli sport o facendo passeggiate a piedi, per mobilitare le proprie riserve di grassi e indurle alla combustione.
- Fisioterapia. La ginnastica praticata con metodo, l’idroterapia, il massaggio manuale o vibratorio si rivelano utili in alcuni casi come coadiuvanti nel trattamento dell’obesità
- Medicamenti. Il medico prescriverà ormoni, vitamine, diuretici e medicinali che diminuiscono l’appetito. Ricordiamo però che il paziente dimagrisce più facilmente se ingerisce meno calorie, piuttosto che se le consuma con l’attività. Coloro che hanno la tendenza a ingrassare dovrebbero pesarsi ogni settimana e iniziare la dieta indicata non appena il peso supererà di cinque chili quello normale.